La cefalea è uno dei disturbi più frequentemente legati allo stress assieme ai disturbi dermatologici, l’asma bronchiale e i disturbi cardiocircolatori.
La cefalea può essere causata da molteplici fattori fra i quali quelli psicologici, la cefalea maggiormente legata a cause psicogene è quella tensiva che colpisce per lo più le donne (75 per cento dei casi) e che risulta molto comune tra la popolazione.
In moltissimi casi i fattori psicologici interagiscono con i fattori biologici nello scatenamento, nel mantenimento o nell’esacerbazione della cefalea. Una delle emozioni più comunemente legata a questo di tipo di disturbo è l’ansia:
si è osservato che nei casi di ansia continua e cronicizzata il sistema nervoso simpatico si attiva rilasciando nel corpo adrenalina e noradrenalina che agiscono sul muscolo creando ipertono e quindi tensione muscolare.
Molti pazienti non sono consapevoli della loro ansia, solamente quando raggiunge dei livelli di disagio comincia ad essere fastidiosa e anche dolorosa. In questi casi la visione del futuro diventa esageratamente pessimistica. La persona ansiosa è costantemente in stato di allarme per cercare l’evento temuto.
Questo continuo stato di allerta comporta una tensione muscolare che potrebbe essere responsabile della cefalea tensiva, che, infatti, si rileva con molta frequenza proprio nelle persone ansiose.
Lo stesso accade per la cefalea prodotta dalla sindrome depressiva. Questa a volte risulta complicata dal fatto che diversi disturbi vegetativi della depressione, come: l’anoressia, disturbi del sonno, mancanza di energia, ecc., possono essere attribuiti invece alla cefalea.
La cefalea è il sintomo somatico più frequente nella depressione e viene segnalata da oltre il 50% dei pazienti depressi.
I pazienti affetti da cefalea cronica tendono ad avere un “funzionamento” caratteristico: sono persone che tendono a rimuginare continuamente, incapaci spesso di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, ma soprattutto di verbalizzarle, rigidità e perfezionismo sono elementi centrali assieme a pensieri catastrofici sul futuro.
Trattamento
Considerando il peso dei fattori psicologici nella genesi e nel mantenimento della cefalea, il trattamento psicoterapico di tipo cognitivo comportamentale risulta particolarmente indicato poiché lavora sugli aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali.
Accanto a questo, il Biofeedback risulta essere il trattamento non farmacologico più efficace e con maggior percentuale di successi soprattutto sulla cefalea tensiva.
Infine il metodo Emdr può essere usato sia direttamente sul dolore che sugli aspetti traumatici ad esso correlati.
In sintesi il percorso prevede:
La valutazione diagnostica ha l’obiettivo di avere una fotografia dello stato attuale del paziente in termini di sintomi e del suo funzionamento in modo da poter strutturare con lui il percorso più idoneo . Saranno somministrati test e condotti dei colloqui anamnestici.